Qualche giorno fa ti ho parlato in una diretta di questo argomento: il 58% dei lavoratori nelle maggiori economie mondiali, secondo un sondaggio realizzato da Bain & Company e riportato dal Corriere della Sera, sta rivalutando seriamente il suo equilibrio di vita lavorativa e vita privata. E questo soprattutto, secondo l’articolo, a causa della pandemia. La pandemia non ha fatto altro che risvegliare qualcosa che era dormiente, cioè questa insoddisfazione che molte persone hanno della propria vita che, in qualche modo, viene percepita come squilibrata. La ragione che porta a questa percezione è che le persone fanno tre errori principali quando desiderano una vita più equilibrata: il primo è che alcune persone pensano troppo al futuro, cioè rinunciano a quello che vogliono adesso.
Perché si pongono delle condizioni che si avvereranno un giorno indefinito: quando sarò più grande, quando sarò ricco, quando avrò raggiunto una determinata posizione in azienda, quando i figli saranno grandi. Chi lo fa tende a rimandare la vita, invece di vivere il presente. Vive in un futuro ipotetico che ovviamente quando arriva non lo viviamo perché continuiamo a pensare al futuro. Alcune persone, invece, fanno un altro errore, vivono troppo nel presente. Si dicono: “adesso non ho voglia, mi godo la vita e domani lo farò”. Quindi rimandano le cose da fare che servono a crescere, a migliorare e ad avere più successo. Certo, bisogna assolutamente vivere il presente e anche ricordarsi che ci sono delle conseguenze. Quello che tu fai oggi avrà delle conseguenze nel futuro.
Quindi ora sappiamo che è sbagliato a vivere pensando solo al futuro, senza vivere il presente. Allo stesso modo vivere solo nel presente, senza vivere il futuro è fonte di problemi. Il terzo errore mi aiuterà a spiegare bene dove voglio arrivare. È intuitivo: vivere nel passato, cioè continuare a pensare che, visto che ci hai già provato in passato e non ci sei riuscito, è meglio lasciar perdere. Questo errore porta alcune persone a rinunciare. Sappiamo benissimo che chiunque abbia provato qualcosa in passato e non è riuscito o riuscita a portarlo a termine, questo non ha nessuna valenza, non dimostra niente sulla nostra capacità di poterlo fare. Anzi, spesso, proprio perché abbiamo sbagliato, possiamo magari aver imparato qualcosa che prima non sapevamo e quindi la volta dopo abbiamo più possibilità di successo. Il successo, infatti, di grandi uomini, donne, imprenditori, atleti, è figlio di tanti errori, tanti apparenti fallimenti che li hanno aiutati a imparare.
Quindi, qual è il segreto per vivere una vita più equilibrata? Vivere sempre nel futuro? Sempre, evidentemente no. Vivere solo il presente? Solo, evidentemente no. Tanto meno vivere nel passato. Il segreto è quello di avere la capacità di capire cosa deve essere fatto oggi. A volte può essere “oggi mi godo la vita e non pianificano per il futuro” oppure “oggi pianifico e agisco per il futuro”. Oppure, ancora, “oggi penso al mio passato per fare tesoro degli errori che ho fatto io o qualcun altro”.
Certo, la pandemia ha un po’ esaltato questo bisogno perché ha dato la possibilità a molte persone, di fermarsi a ragionare e riordinare le idee. Ovviamente, da Coach e formatore, consiglio a tutti da ormai quasi trent’anni, di fermarsi periodicamente (io lo faccio con Obiettivi!, ad esempio), di riordinare le idee, capire cosa è davvero importante per sé stessi e cosa possiamo imparare dal passato, cosa vogliamo dal nostro presente e cosa faremo nel nostro futuro.
Trova il modo, con un buon Coach, con un buon libro, un audiolibro, un amico, la natura, la meditazione. L’importante è fermarti periodicamente e riordinare le idee, riorganizzarsi in modo tale che non serva più un evento traumatico per riordinare la tua vita. Perché in quei casi, a mio avviso, è già troppo tardi.