
Tutti abbiamo bisogno di qualche mantra nei momenti di difficoltà: una frase, un pensiero collegato a una emozione positiva – un’ancora, come diremmo in PNL – per poterci aiutare da soli a tirarci fuori dal buco in cui siamo caduti. Ciascuno ha il suo preferito, ciascuno sa cosa lo motiva e lo spinge ad andare oltre.
Il dialogo interiore è una delle armi più potenti che hai per poter ottenere i risultati che desideri. Migliora il tuo dialogo interiore e migliorerai la tua prestazione e il tuo rendimento. Vale per lo sport, come nella vita di tutti i giorni o sul lavoro. Parlare a te stesso e utilizzare le parole giuste significa soprattutto comprendere cosa funziona per te, cosa ti motiva e spinge ad andare avanti o oltre.
Ma al di là del momento del bisogno, è necessario dare continuità a questo flusso potenziante. Se mi conosci e mi segui sui social network (Facebook – Instagram – LinkedIn) sai che faccio questo per me stesso e per le altre persone in diversi modi: il primo e più divertente fra tutti è la condivisione dei post-it che solitamente attacco in giro per casa, per ricordarmi di cosa ho bisogno.
Ce ne sono 7 che per me sono particolarmente utili e voglio ricordarteli qui:
Va bene pensare e pianificare ma ciò che conta alla fine è passare all’azione. E se non lo fai tu, molto probabilmente lo farà qualcun altro.
Credici, credi in te stesso e pensa che te lo meriti. Devi essere convinto della possibilità che sia fattibile, della tua efficacia nel farlo e nel fatto che ti meriti ciò che desideri. Così otterrai un successo.
Spesso ti sarai chiesto quando è il momento giusto per passare da piano all’azione. Ecco la risposta.
Molto spesso capita di soffermarsi sugli aspetti positivi della vita delle altre persone e metterli a confronto con i lati negativi della nostra vita. Oltre che essere un esercizio poco utile, perde di vista il cuore della questione: le vite non sono paragonabili. Ciascuno ha i propri problemi. L’importante è andare oltre.
Questo è il consiglio che mi dava sempre mia madre, ogni volta che partivo per andare fuori a lavorare, in Italia o all’estero. Per non perdersi serve innanzitutto una bussola: la tua bussola sei tu. Conosci te stesso e ricordati chi sei.
Oltre alla bussola, spesso è necessario avere anche un faro, una luce da seguire al di fuori di te stesso. Il tuo scopo è il tuo faro. Quando non sai dove andare, cosa fare, quale scelta prendere guarda verso il tuo scopo e valuta se ciò che stai decidendo ti avvicina o ti allontana da esso. Se ti avvicina, qualunque altra opzione non ha più importanza. Quando conosci il tuo scopo, hai già scelto.
Ricordalo sempre: alla fine andrà tutto bene.