Un concetto a me molto caro – e a tutti quelli che fanno il mio lavoro – è il concetto di gruppo dei pari. L’idea di fondo è che è importante fare attenzione alle persone che frequenti perché determinano il tuo standard. Il concetto di gruppo di pari riguarda innanzitutto le persone con le quali passi più tempo. Ma non solo. Potrebbero essere infatti anche le persone con le quali passi meno tempo e alle quali dai il potere emotivo di influenzare i tuoi comportamenti. Quindi, il gruppo di pari puoi considerare che è formato anche dalle persone delle quali hai a cuore il giudizio. E per le quali fai di tutto pur di accontentarle. Sono le persone per le quali tu cambi il tuo modo di fare o addirittura il tuo modo di essere.
Io da qualche tempo ho iniziato a pensare che il tuo gruppo dei pari è sì importante, ma allo stesso tempo è importante anche il tuo “gruppo dei dispari”. Che differenza c'è fra il gruppo di pari e il gruppo di dispari? Il gruppo dei pari sono le persone che tu frequenti e come dice la parola stessa è pari cioè simile a te in qualche modo. Condividete valori, modi di fare, modi di ragionare. Certamente in quel gruppo c’è qualcuno più bravo di te e ti stimola a migliorare.
Per aumentare questo effetto penso che è il caso di inserire nel gruppo dei pari anche qualche dispari o addirittura creare un vero e proprio gruppo dei dispari. Cioè scegliere di dedicare attenzione o passare il tempo con persone che sono diverse da te. Ovviamente sempre con l’idea di alzare i propri standard, non di abbassarli, e di farsi stimolare a crescere attraverso valori, modi di fare e modi di ragionare differenti.
Penso a persone che hanno idee diverse dalle tue e con le quali non vai d'accordo proprio su tutto. Ti faccio un esempio pratico: se mi segui e mi conosci un po’ sai che io sono appassionato di rock. Mi piacerebbe essere appassionato di musica classica, ma non lo sono. Nel mio gruppo di dispari ci sono persone appassionate di musica lirica e con loro vado a volte all’Opera. Per quanto non sia appassionato mi lascio contaminare dalla loro passione e lascio che mi spieghino la bellezza di questa arte così particolare. Allo stesso modo io condivido ciò che mi dà il rock e perché ritengo che sia importante, persino istruttivo e sicuramente piacevole. Ecco, contaminare è la parola chiave e ha in questo caso una accezione del tutto positiva.
L’idea del gruppo di dispari è di farsi contaminare da qualcuno che la pensa in modo diverso. Poi non è detto che tu debba cambiare il tuo modo di ragionare o usare il pretesto della differenza per litigare su chi ha ragione e chi ha torto. A te piace l'opera a me piace il rock, restiamo della nostra idea. Nel gruppo di dispari io non voglio convincerti che il rock sia migliore dell'opera né viceversa: ci aiutiamo reciprocamente a comprendere mondi diversi e ne usciamo arricchiti.
Questo vale soprattutto per noi che siamo appassionati di formazione e crescita personale: aprirsi al mondo e alle idee diverse – di persone che riescono nella vita, di chi ha successo in ciò che fa – è il modo migliore per crescere.
Per esempio, noi nella nostra Extraordinary Coaching School siamo sempre aperti alle contaminazioni. Ogni anno abbiamo ospiti nuovi, laboratori pratici e seminari nei quali emergono esperienze da ambiti e mondi differenti. Insegniamo la PNL e le Dinamiche a Spirale, studiamo Anthony Robbins, Richard Bandler e Robert Dilts. E allo stesso tempo prendiamo nozioni da Milton Erickson, ipnoterapeuta, e Virginia Satir, terapista familiare, come da Carl Gustav Jung, uno dei padri della psicanalisi.
Abbiamo laboratori di improvvisazione teatrale e workshop con maestri di MMA come Davide Ferretti ed eminenti studiosi e professori universitari come il prof. Giorgio Nardone – creatore della Terapia Breve Strategica insieme a Paul Watzlawick – che ha riservato spesso al Coaching osservazioni affilate. E ci sta: un Coach e un terapeuta fanno mestieri, percorsi e perseguono obiettivi diversi.
Per creare un gruppo di dispari è fondamentale sviluppare un muscolo molto faticoso da allenare: la flessibilità. Uscire dalla propria zona di comfort – nel senso di abitudine – smettere di fare solo cose familiari. La verità è che a tutti noi piace stare a casa propria sul proprio divano con la propria bevanda preferita con la copertina preferita d'inverno. A tutti fa piacere: ed è proprio per questo che non sono “tutti” a ottenere risultati, ma solo alcuni. L'importante è non cedere all’abitudine ogni giorno. Ogni tanto è bene fare anche qualcosa di diverso.
Io tutti i giorni frequento il mio gruppo di pari e una volta ogni tanto – e lo metto in agenda per non scordarlo – decido di frequentare il mio gruppo di dispari. Quando frequenti il tuo gruppo dei dispari non lo frequenti per evangelizzare e convincere le persone che loro sbagliano. Lo frequenti per essere stimolato a vedere cose in modo diverso. Dalla contaminazione è nato il Rinascimento ed è stato forse uno dei punti più elevati del sapere umano.
Scegli di farti contaminare perché l'idea da perseguire è che bisogna uscire di casa – dove tutto è familiare – e andare a vedere cosa c'è fuori. Apri la mente, metti in relazione neuroni che non hai ancora collegato fra loro, crea nuovi percorsi neuronali e la vita sarà molto più interessante, più affascinante e sarai più pronto e aperto al cambiamento, al miglioramento, alla diversità.